LE TERME NELLA STORIA
L'uomo ha da sempre ricercato la salute ed il benessere nell'acqua. Egli ha sempre approfondito le proprie conoscenze relative alle proprietà terapeutiche delle acque minerali e del loro impiego nel corso dei secoli.
l'acqua per la sua essenzialità per la vita ha sempre avuto un significato divino e salvifico.
Alle sorgenti sono ancora legati i pellegrinaggi di cura, fenomeni di culto legati a figure sante o divine, alla cura termale si accompagna, oggi come sempre , la ricerca del benessere fisico e spirituale.
Per millenni l'uomo ha capito la propria interconnessione con l'acqua indipendentemente dalle proprie conoscenze scientifiche che oggi suffragano quella intuizione.
La medicina moderna che per un periodo ha tentato erroneamente di distinguere e separare la mente dal corpo , ha dovuto prendere atto dell' approccio globale all'uomo che è sempre in primo piano nel moderno termalismo che ha le sue radici nelle origini dell'umanità
Ippocrate, in quello che può essere considerato il primo trattato di medicina della storia, il Corpus Hippocraticum, si occupa ampiamente delle acque in senso decisamente scientifico ed attuale: caratteri chimici, organolettici, problemi igienici, uso dei bagni per combattere varie malattie, effetti curativi del bagno caldo e freddo sull'organismo umano.
Ma soprattutto ad Erodoto dobbiamo la documentazione delle metodiche idrologiche del tempo. Il periodo di trattamento ideale era raccomandato di quattro settimane; la durata del bagno, inizialmente di 30 minuti, aumentava progressivamente fino a due ore e decresceva al termine del trattamento; bagno e bibita dovevano essere praticati a digiuno.
Nella Roma antica il fenomeno termale conobbe un enorme sviluppo che coinvolse in modo evidente la cultura dell'impero ma che accrebbe soprattutto il significato igienico del bagno con connotazioni di ordine sociale .
Durante l'impero furono costruiti i maestosi edifici termali di cui restano ancora le vestigia e che rappresentarono, per l'epoca, una istituzione sociale a tutti gli effetti. Le terme erano aperte a tutti: i romani le frequentavano ogni giorno a prescindere dal ceto sociale ed erano luoghi di scambio di conoscenza e di affari.
La "cultura termale" dell'epoca imperiale portò in seguito Roma a utilizzare le sorgenti anche per usi terapeutici specifici. Tra queste le sorgenti di Tivoli e di Chianciano note per le loro proprietà terapeutiche celebrate anche da Virgilio nell'Eneide
Erano famose all'epoca anche le terme del golfo di Napoli, Pompei, Pozzuoli ed Ischia.