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L'acquedotto Mediceo

L'acquedotto Mediceo

La condotta d'acqua che ha alimentato Pisa per secoli

20 gennaio 2015 / Turismo e accoglienza

I pisani li chiamano semplicemente “i condotti”, con un appellativo che sorvola sull’origine medicea dell’opera che scende dal monte Pisano e arriva fino alla città.. Fino al 1920, quando è stato sostituito da un più moderno impianto , ha continuato a portare l’acqua a Pisa.
adesso è rimasto solo un monumento, parte integrante del paesaggio che collega la città ai monti.
Un monumento che non è mai stato considerato veramente tale,
Oggi, per gran parte del percorso abbandonato all'incuria, recuperarlo rappresenta un’impresa di non facile attuazione.
L'acquedotto parte dal bottino di San Rocco nella Valle delle Fonti, presso Asciano, e lungo un percorso di circa 6 chilometri arriva fino alle mura di Pisa in Piazza delle Gondole. L'acqua trasportata dall'acquedotto veniva poi incanalata in condutture sotterranee per alimentare le varie fontane presenti in città.

L'acquedotto è sostenuto da 954 archi equidistanti e decrescenti, costruiti con muratura mista di pietrame e laterizi alternati . Le basi di fondazione degli archi sono appoggiate su tronchi di pini infissi a terra.
La canalina dove passava l'acqua era rivestita in in terra cotta e sopra di essa vi sono lastre di pietra per evitare il riscaldamento dell'acqua da parte del sole
Fatto costruire su impulso del granduca Ferdinando I de' Medici, su progetto all'architetto Raffaello Zanobi di Pagno tra il 1588 e il 1592.
Nel 1594, subentrò l'architetto Andrea Sandrini, che dovette riprogettare la canaletta che a causa di un errore di progettazione faceva ristagnare l'acqua che non arrivava a Pisa. Il tutto fu completato nel 1613 sotto il granducato di Cosimo II de' Medici.

il finanziamento dell'opera avvenne tramite i proventi dalla tassa del sale con la vendita vendita del legno dei pini abbattuti.

Nel 1632 vennero fatte alcune opere di manutenzione straordinaria come la costruzione di contrafforti per rendere più stabili i pilastri, la pulizia delle canalette, la riparazione delle lesioni e l'aumento della pendenza.