Gli inglesi Nella Toscana del ‘700
L'immagine della comunità inglese in Toscana è strettamente legata alla figura di colui che ne è stato lungamente l'animatore, Sir Horace Mann. Cugino di Horace Walpole, esimio Primo Ministro dei reGiorgio I e Giorgio II d'Inghilterra, Horace Mann a Firenze ricoprì dapprima l'incarico di segretario di legazione, successivamente fu investito del grado di inviato ed infine, dal 1738, accreditato come Ministro Britannico nella capitale del Granducato. L'incarico restò suo fino alla morte, nel 1786, passando il granducato dalla reggenza medicea a quella lorenese.
Horace Mann era un uomo brillante e un buon anfitrione: i suoi ricevimenti settimanali divennero luogo d'incontro della società mondana e intellettuale fiorentina. Era «persona molto ricca, assai amabile e, malgrado fosse inglese, ricco di simpatia e di buon gusto» e con ancor più entusiasmo da Lady Orford, l'eccentrica ereditiera del Devonshire cognata di Horace Walpole, che lo descriveva come: «l'uomo più compiacente ed amabile che sia mai vissuto, ha una casa ch'è una delizia, si fa vedere molto in giro e vive con grandissimo sfarzo»
Gli inglesi a Firenze formavano una comunità colta, che collezionava, e scriveva, non solo corrispondenze di viaggio, leggeva moltissimo. La loro storia è legata inoltre alle residenze di campagna che spesso, per la decadenza delle famiglie della corte medicea e alla politica di tagli dei Lorena, finivano nelle loro mani. E' il caso di Lady Orford che acquista Villa Medici a Fiesole nel 1772 il caso di George Nassau che risiedeva a Villa Palmieri, o di Lord Holland, ambasciatore inglese presso la corte toscana, che prese in affitto nel 1845 la Villa di Careggi.