Un eccesso di calorie produce radicali liberi con conseguente stress ossidativo: in questo caso intervengono i geni dell’invecchiamento come p66 che bloccano i sistemi di autoriparazione e portano all’apoptosi, cioè alla morte programmata della cellula. In alcuni cibi però sono presenti molecole in grado di influenzare i geni dell’invecchiamento ed attivare i geni della longevità. Sono sostanze definite “mima-digiuno” cioè molecole che mimano il digiuno e ingannano il nostro corpo inducendolo a credere che non si stia mangiando troppo. Il corpo risponde attivando dei geni in grado di aumentare la sopravvivenza delle cellule, e inibendo quelli dell’invecchiamento che portano ad iperproduzione energetica, al ricambio cellulare e all’accumulo di grasso (Pelicci e Titta: La dieta Smart Food, Ed. Rizzoli, 2016).
Gli agenti antiossidanti riportano l’equilibrio chimico nei radicali liberi, grazie alla possibilità di fornire loro gli elettroni di cui sono privi. L’organismo umano si difende naturalmente dai radicali liberi, producendo degli antiossidanti endogeni. Superata una certa soglia di radicali liberi, è necessario un apporto esterno di antiossidanti che può essere assunto attraverso l’alimentazione. Per garantire un sufficiente apporto giornaliero di antiossidanti, gli esperti consigliano un’alimentazione equilibrata e sana.
E’ sempre più attuale la teoria secondo cui mangiare cibi sani e di qualità, che apportano all’organismo molecole antiossidanti, può contrastare lo stress ossidativo.